COME VALORE E RICCHEZZA SOCIALE
Premessa
Prima riflessione.
a. Valore di legame
Il dono come valore di legame crea una stabilità che non si esaurisce, anzi si alimenta creando degli scambi positivi che costruisce la comunità.
Cosa distingue il dono dallo scambio mercantile? La “reciprocità”.
La reciprocità è sempre radicale o esiste ed è positiva o non esiste ed è negativa e cancella la relazione.
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b. Valore umano
Il donare istituisce una relazione in vista della realizzazione del bene altrui.
Chi dona diventa inconsapevolmente un modello da seguire.
Il dono infonde la speranza a superare le scissioni ed aiuta a superare la confusione operata nel nostro tempo tra amore e giustizia.
Il dono segna anche il momento della fine della violenza del conflitto. Il passaggio dalla guerra alla pace ed implica sempre un scambio di doni.
Il dono, grazie alla sua forza e ambivalenza, è il motore che può far tramutare il nemico in amico.
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Seconda riflessione.
Il dono nella società globalizzata ha un ruolo marginale.
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Perché?
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– Innanzitutto, il dono è libero, non vi è nessun vincolo e nessun contratto che ci spinga a donare o ricambiare;
– nel dono non esistono garanzie.
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La lingua italiana non riesce ad esprimere adeguatamente le implicature contenute nell’atto del “donare”.
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L’italiano possiede i lemmi “dono” e “regalo” e i loro rispettivi verbi, ma questi termini sono vaghi, se non addirittura contraddittori.
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Se il dono è ricchezza e se noi lo riteniamo importante, quello che potrebbe sembrare un atto puramente gratuito, proprio perché non chiede niente in cambio, si rileva invece un gesto ambiguo e forse anche rischioso, perché nulla è meno gratuito del dono.
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Che significa?
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– Fare dono significa marcare simbolicamente la necessità sociale dello scambio.
– Il dono costruisce legami e pertanto getta le basi della società.
Differenza tra dono e carità.
– La carità non ha niente di tutto ciò essa gratifica che fa e gli mette il cuore in pace.
– È un medicamento per l’anima, un aiuto alla società ma non è un dono.
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Terza riflessione.
Ma cosa genera ed alimenta la reciprocità?
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Due sono le fonti principali:
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(1) il dono gratuito;
(2) e lo scambio di equivalenti cioè il contratto.
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(1) Nella reciprocità che nasce dal dono, l’apertura all’altro – una apertura che può assumere le forme più varie, dall’aiuto materiale a quello spirituale – determina una modificazione dell’IO, che nel suo rientro verso la propria interiorità, si trova più ricco per l’incontro avvenuto.
– Quando mi dono mi arricchisco.
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(2) Non così invece nella reciprocità che nasce dal contratto, il cui principio fondativo è la perfetta simmetria tra ciò che si da e ciò che si può pretendere di ottenere in cambio.
– Avere un interesse ad ottenere personalmente vantaggi.
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